giovedì 24 marzo 2011

Quando il rugby dimentica la sportività

Riporto una lettera del dirigente dell'Ascoli Franco Amabilli su un episodio avvenuto domenica che non fa di certo onore al nostro sport.

A tal proposito riapro la sezione dei commenti.

Mi affido alla buona educazione di tutti coloro che vorranno prendere parte alla discussione.


Una brutta giornata!

Prima o poi sarebbe successo che anche nella nostra disciplina sarebbero affiorati segnali più o meno inquietanti di quei comportamenti poco sportivi, e per nulla costruttivi, che con tanta naturalezza, e probabilmente anche con malcelata spocchia, siamo soliti attribuire ad altri sport.

L’antipatico episodio è accaduto Sabato scorso a Iesi nell’ambito di un concentramento U12, e per questo ancor più grave, per la precisione durante la partita Jesi – Ascoli


Sembrerebbe, uso il condizionale per lasciare aperto spazio a repliche o chiarimenti, che la reazione di un giocatore ascolano a un frontino, o un ceffone come sostiene qualcun altro, ricevuto da un avversario, ma credo che alla fin fine la causa scatenante non sia così importante, abbia scatenato le ire di un genitore, o nonno o addirittura dirigente accompagnatore dello Iesi, il quale ha cominciato a sbraitare contro gli ascolani, bambini di 10 e11 anni non lo dimentichiamo, accusando gli stessi di praticare un gioco violento e, ciliegina sulla torta, sostenendo anche che l’Amatori Ascoli fa giocare dei fuori età con cartellini, ovviamente, falsi. A compimento del suo stupido gesto questo “uomo di sport” ha trascinato altre (“altrettanto sportive”) signore (forse dimentiche di essere anche loro madri di giocatori) a insultare i nostri ragazzi nella maniera più idiota e irrispettosa possibile: “buffoni, buffoni”.


Potremmo dire che l’episodio si commenta da solo, o, come ha chiosato il Presidente del C.R.M. Longhi presente all’accaduto, “i cretini stanno dappertutto”, però dato che non è la prima volta che il suddetto genitore/nonno/dirigente mostra risentimenti verso la nostra squadra U12, era già accaduto a Terni in occasione del Torneo di Santovalentino, pur volendo evitare di entrare nel merito dell’episodio, inviterei il signore in questione innanzitutto a tenere un contegno diverso e maggiormente rispettoso verso tutti e poi a essere un po’ più accorto quando muove certe accuse. La sportività e la correttezza di una società non si dimostra in mezzo al campo, dove peraltro è deputato un arbitro a giudicare e decidere in merito a ciò che accade, ma si nota su tutto quello che c’è intorno, dalla gestione delle squadre alla ospitalità che si mostra, dalla considerazione che si ha degli altri a quanto ci si spende per l’immagine di questo sport e qui posso assicurare il tapino che l’Amatori Rugby Ascoli non ha nulla da dimostrare a chicchessia, in specie alla società a cui il medesimo fa riferimento.

Ecco caro censore, prima di sparlare di altri guardi magari anche in casa sua, così... tanto per dare un metro alle parole che non riesce a trattenere. Cordialmente (ma non troppo), Franco Amabilli.

PS. Ovviamente l’Amatori Rugby Ascoli è a disposizione di chiunque abbia voglia di controllare i cartellini dei suoi tesserati, so che non siamo i soli a essere corretti e trasparenti al 100%, ma so anche che la compagnia non è poi così numerosa.

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