Di seguito il commento del Sena in merito al derby.
Visto che viene citato quanto avvenuto a fine gara, riporto di seguito il giudizio dell'arbitro e del giudice sportivo, che a tal proposito hanno scelto di non sanzionare nessuna delle due squadre.
Domenica 20 febbraio, presso il campo da rugby di San Lorenzo in Campo, il Sena Rugby ha ospitato il Rugby Amatori Marche per il ritorno del campionato FIR di serie C.
Il match era molto sentito da entrambi i team, considerato che il Rugby Amatori Marche ha avuto origine da una compagine di giocatori che, nel 2009, hanno abbandonato proprio il Sena Rugby, all'epoca nel corso della propria seconda stagione da pioniera della palla ovale a Senigallia.
Alle 14,30 il direttore di gara ha pertanto fischiato l'inizio dell'incontro, su un terreno in buono stato e con discrete condizioni atmosferiche.
Il Sena ha da subito messo le cose in chiaro, costringendo gli avversari per buona parte del primo tempo nella loro metà campo e realizzando complessivamente 13 punti, con mete di De Felici e Basili e una punizione trasformata dallo stesso Basili. Sfortuna vuole che su un calcio del Sena per trasformare una delle due mete, il palo impedisca la segnatura, che avrebbe concesso ulteriori due punti ai Galli Neri.
Sempre nel primo tempo, sono poi ben due gli episodi in cui il Sena porta la palla in area di meta, ma il direttore di gara non concede la segnatura ritenendo, che la palla non fosse stata schiacciata sul terreno di gioco.
Gli ospiti creano nel primo tempo non molti problemi e realizzano una sola meta, da punizione, sfruttando un'incertezza difensiva dei padroni di casa. La prima frazione di gioco si chiude dunque sul 13-7 per il Sena Rugby.
Il secondo tempo appare più equilibrato, è ancora il Sena a dettare i tempi dell'azione, perlomeno fino a quando l'arbitro non punisce alcuni falli, a suo dire reiterati, estraendo nel giro di quindici minuti ben tre cartellini gialli all'indirizzo di altrettanti giocatori in divisa nera, arrivando a lasciare temporaneamente il Sena in 13 contro 15.
È questa fase di gioco a spezzare i ritmo dei padroni di casa, fino a quel momento nel pieno controllo del match e dimostratisi poi capaci di difendere strenuamente la propria linea di meta anche con due uomini in meno.
Da questo momento in poi, infatti, gli equilibri cambiano.
Il Rugby Amatori Marche beneficia di una punizione a pochi metri dalla linea di meta del Sena e trova la segnatura, accorciando sul 13-12.
Il Sena torna in avanti e realizza un calcio di punizione con il capitano Testaguzza, per il 16-12.
Nel finale, a dieci minuti dalla fine, il Rugby Amatori Marche, dopo aver beneficiato di una interminabile serie di punizioni a favore, trova un varco giocando al largo e segna la beffarda meta del 16-17, punteggio con cui si chiude la partita, non senza nuovi tentativi di segnatura degli indomiti padroni di casa.
Dopo le strette di mano ed i saluti finali, un gesto davvero non consono alla tradizione di rispetto e lealtà dello sport della palla ovale che non si può assolutamente ritenere “goliardico”: in campo viene issato, da un giocatore ed un dirigente R.A.M., un irriverente cartello con cui gli ospiti scherniscono i padroni di casa, con i quali fino a pochi secondi prima erano stretti nel tradizionale abbraccio finale, suscitando tensioni.
Tali ultimi fatti corroborano ancora una volta la scelta del Sena Rugby di proseguire per la propria strada nella importantissima missione pioniera a Senigallia, così come deciso dopo l'abbandono da parte degli elementi confluiti nel Rugby Amatori Marche.
In questa decisione il Sena Rugby si trova premiato dagli importanti successi conseguiti sul piano societario e sportivo, avendo nell'ultimo anno avviato un cospicuo settore giovanile ed essendo giunto a contare oltre un centinaio di tesserati. A conferma che non tutti i mali vengono per nuocere.
Un particolare apprezzamento e ringraziamento va al pubblico del Sena Rugby Senigallia, che segue sempre con passione e correttezza la propria squadra del cuore, e che è rimasto sconcertato e allibito dal comportamento "anti-rugby" degli avversari, compostamente stigmatizzandolo, senza reagire.
Alla prima squadra restano ancora quattro partite da giocare prima della fine del campionato, nelle quali il Sena Rugby, continuando a lottare con onore e tenacia, intende puntare ai migliori risultati.
Questo quanto deciso dal giudice sportivo http://http//www.rugbymarche.it/02/07_giudicesport_3.asp:
DELIBERA GARA SENA RUGBY ASD - RUGBY AMATORI MARCHE
MANCINI MARCO (DIRIGENTE RAM) Il Direttore di Gara, relazionava che a fine partita il giudice di linea della RAM Mancini Marco, esponeva uno striscione con la scritta: "La vittoria contro Sena non ha prezzo, per tutto il resto c'è MASTERCARD"
Questo determinava la reazione dei giocatori avversari ed un conseguente parapiglia, per altro mai sfociato in scontri fisici, soprattutto grazie all'intervento di altri giocatori, di entrambe le formazioni, di animo più sportivo e più in linea con i principi del nostro sport.
In realtà, a parte l'agitazione (per altro certamente sgradevole all'occhio dell'osservatore esterno), procuratasi comunque a seguito di scarso spirito sportivo di alcuni, nessun fatto rubricato negli artt. 26 e 27 del Regolamento di Giustizia appare emergere e per questo il Giudice Sportivo non irrogherà alcuna sanzione al Giudice di linea (che ha esposto lo striscione a fine partita e quindi non può essere accusato di comportamento parziale nello svolgimento della funzione), né ad altri, i cui comportamenti aggressivi, da un lato, come già detto, non si sono concretizzati in veri e propri atti violenti e dall'altro, tali comportamenti non sono di fatto ascrivibili all'uno o all'altro giocatore, posto che l'arbitro stesso asserisce di non essere stato in grado di individuarli con precisione perché in molti senza maglie (già tolte dopo la fine della partita). Infine, la scritta sullo striscione non appare offensiva o aggressiva, quanto invece, ad avviso di questo Giudice, può tradursi in espressione di simpatica goliardia, per niente stonata nell'ambito dello sport. Chi non l'ha apprezzata come tale, reagendo in modo sproporzionato ed ingiusto, piuttosto dovrebbe "rivedere" le proprie convinzioni sulle caratteristiche dello sport in genere ed in particolare del Rugby, che è essenzialmente divertimento, aggregazione sociale e crescita spirituale e morale, nell'ambito delle quali un'iniziativa tutto sommato simpatica e non offensiva va apprezzata come tale, magari con risposta in tono altrettanto scherzoso e niente più. Per questi motivi non deve darsi luogo a procedere nei confronti del dirigente Mancini Marco, né di altri.
RAFFAELLI ANDREA (GIOCATORE RAM): Nello stesso contesto di cui sopra, il giocatore, "dopo aver lasciato il campo durante la partita, aver fatto la doccia ed essersi portato all'esterno del recinto di gioco, scavalcava la recinzione per lanciarsi contro gli avversari nel tentativo di colpirli. Solo l'intervento di alcuni compagni di squadra, ne vanificava l'azione di aggressione". Poiché nel Regolamento di Giustizia non è prevista la figura del tentativo (atti idonei diretti in modo non equivoco a commettere un "delitto" se l'azione non si compie o l'evento non si verifica - art. 56 Codice Penale -), il fatto, così come descritto nel referto del Direttore di Gara, non integra alcuna fattispecie di violazione tra quelle indicate nell'art. 26 di detto Regolamento, che prevede, come è noto figure di violazioni consumate e non tentate. Anche per questo non si dà luogo a procedere nei confronti del giocatore Raffaelli Andrea.