mercoledì 9 dicembre 2009

E ora ripartire dal test match

Una settimana e mezzo dopo il test match di Ascoli.

Passato il tempo dei doverosi ringraziamenti a chi ha organizzato il tutto, ora mi chedo che cosa rimanga di quella giornata. Dove stiamo andando?

Domanda più o meno esistenziale, ma su cui è necessario riflettere per capire quale direzione prendere.
E la prima domanda che mi pongo è: ma è servito a qualcuno portare in regione questo evento?
A livello generale sicuramente sì. La Fir penso si sia accorta di un comitato che sta ben lavorando e di una regione che si sta appassionando alla palla ovale.

Ma in termini pratici è servita davvero a qualcuno questa partita?
E' una domanda priva di vena politica, ma per capire e ripartire. Spero che nella zona di Ascoli e San Benedetto ci sia stato un incremeneto in termini di tesserati, soprattutto nelle giovanili, ma è davvero così? Avete registrato un maggiore interesse nei confronti del nostro sport?

In realtà non credo che un evento, seppur tanto grande, possa smuovere il reale interesse, soprattutto dei più giovani, nei confronti del rugby. O meglio, non questo da solo.
Riconosco e ho sempre riconosciuto l'importanza di questo test match, ma la mia paura e la mia speranza è che non ci si fermi qui.

Non si pensi di essere arrivati. Son solo 19 le società della regione, e nessuna a livelli eccelsi. Tutte crescono, chi più piano e chi più veloce, ma la strada da fare è tanta.

Per questo mi auguro che nessuno si sieda ora sugli allori.

In fondo il match della nazionale è stato un evento è vero. Ma lo è stato soprattutto fuori dal campo. Poi sul terreno di gioco c'erano due squadre, due nazionali per carità, ma neppure un granchè. Quello che ha fatto brillare gli occhi, è stato vedere uno stadio gioiso, un bel prato verde, e un bello spazio per il terzo tempo.

Per questo penso che, per crescere, pian piano ogni società dovrà trasformare ogni partita in evento. Poi lo spettacolo sul campo verrà. Ma credo che possa attirare al campo molto più lo spirito del rugby, che il rugby stesso inteso come gioco.

E per far questo sono le società che devono fare il massimo.
Guadagnarsi un campo, renderlo il più bello possibile, avere delle tribune e una club house in cui accogliere più o meno tutti al termine della gara.

Fantasia? Certo, immagino che le società non possano fare tutto dall'oggi al domani, ma penso anche che una programmazione in tal senso sia doverosa.

E oltre a questo sarà necessario organizzare tanti altri piccoli eventi, manifestazioni, presentazioni ufficiali (un esempio è stato quello di Falconara a cui ha presenziato Marco Bollesan), e fare propaganda con qualsiasi mezzo.

Che il test match sia stata solo la spinta, non il punto d'arrivo.

1 commento: