Decine di giochi propedeutici che si evolvono verso esercizi più
specifici per il gioco del rugby, per una progressione ad altissima valenza
didattica e utilizzabile da istruttori di base, educatori, semplici
appassionati, che vedano nello sport del rugby quel formidabile mezzo educativo
che si sta rivelando in tutto il mondo.
Decisamente interessante il nuovo libro “Il rugby per gioco. Riferimenti
teorici e pratici per l'allenatore”, scritto da Slvatore Rea, tecnico per lo
sviluppo FIR, e Sammy Marcantognini, psicologo dello sport, edito dalla casa
editrice Calzetti e Mariucci, che riporta il patrocinio della FIR e la
presentazione del presidente del Commissione tecnica federale. Un libro dedicato
a chi di rugby già ne mastica, principalmente ad allenatori e dirigenti di club
giovanili e volto ad approfondire, in questo sport altamente formativo, l’importante
aspetto educativo, attraverso nozioni e schede di esercizi di gioco presenti
sia nel libro che nel cd allegato.
Presupposto imprescindibile che caratterizza questa guida didattica, è
il ripudio dell’ “atleta-robot” e della formazione finalizzata al risultato.
Una base di partenza fondamentalmente da tutti condivisa sia pure con
la piena consapevolezza di quanto subdola sia la minaccia di cadere in percorsi
abbreviati e di quanto difficile sia il percorso di formazione alternativo che
richiede all’educatore competenze ogni giorno più complesse.
Fra i “giochi sportivi”, il rugby è caratterizzato da situazioni
fortemente complesse e variabili per intrecci e condizioni; l’agire tattico e
le conseguenti scelte per risolvere il problema percettivo/motorio, che si pone
in un determinato momento della gara al giocatore e alla squadra, diventano il
requisito ricercato, l’abilità
delle abilità.
Al di là della riconosciuta peculiarità formativa del rugby, è così
che lo sport diventa educativo e lo diventa nella misura in cui la didattica,
riferendosi all’unità della persona, si orienta prevalentemente sull’agire
consapevole, stimolando la capacità di percepire le situazioni, di operare
scelte e di assumersi la responsabilità delle azioni intraprese favorendo il
principio etico di fondo secondo il quale non esiste formazione senza la
finalità di rendere autonomo e protagonista l’allievo pur rimanendo nell’ambito
della specificità del singolo gioco sportivo.
È così che, con naturalezza, si riesce a formare un giocatore
cosciente, con rapida capacità di adattamento, efficace nel reagire alle
situazioni: obiettivi primari e prioritari della formazione sia per l’alto
livello che per lo sport di base.
Il libro lo si può trovare nelle migliori librerie d'Italia.
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