martedì 7 dicembre 2010
Grinta e agonismo: ecco Fabriano- Camerino
Fonte: Cus Camerino
di Paolo Ortolani
Il Cus Camerino rugby punta in alto. Volge l’ago della bussola verso nord, a Fabriano, città della carta, con la speranza di mettere nero su bianco un buon risultato. La gara è di quelle che si preannunciano equilibrate. Camerti e fabrianesi, a braccetto in classifica, affrontano l’incontro con la giusta tensione di chi ritiene possibile agguantare il risultato pieno.
La gara vede in immediata accelerazione i padroni di casa che nel primo quarto d’ora incorniciano le prime due mete e conseguenti realizzazioni. Sembra proprio una partita stregata per i cussini. Nel secondo tempo il brutto anatroccolo diventa cigno. Il Camerino si scrolla di dosso l’etichetta del noviziato e comincia a mettere sotto il Fabriano La forza dirompente, la lucidità di gioco, la determinazione costante dei camerti capovolge il risultato. Il Cus Camerino è avanti! La partita diventa al cardiopalma. Il Fabriano non ci sta e si esalta. Continui capovolgimenti di fronte, agonismo alle stelle, gioco da manuale. Diventa chiaro per tutti che si vince o si perde per un’inezia. Cosa questa che si concretizza con due enormi occasioni sciupate dai gialloneri sotto i pali avversari. Sarebbe stato il colpo letale. E la crudele legge dello sport non perdona: dai repentini capovolgimenti di fronte giungono, proprio negli ultimi frangenti, punti e risultato pieno a favore dei cartari. Contiamo 29 a 20 per Fabriano. Per gli universitari: Ferretti e Baleani le mete, le trasformazioni di Ronconi.
La sentenza finale è sicuramente troppo amara per i camerti. “Una sconfitta che scotta” commenta il coach Ronconi “Sostegni poco consistenti, siamo stati troppo lenti, perse un sacco di palle”. Il rammarico è tanto e palpabile.
Ci pensa capitan Pavoni a scrollare la tristezza di dosso: “Credo che il bilancio di quest’avventura, finora, non può che essere positivo. L’obiettivo primario di affascinare i camerti alla genuinità e alla bellezza di questo sport, è stato centrato. Il gruppo è unito, solido e con una grande comunione di intenti, tutti danno il meglio di sé. Questo è fondamentale in un progetto così coraggioso. Ci aspettiamo risultati sempre più interessanti. E’ solo questione di tempo”.
Non possiamo che essere d’accordo con lui. La matricola giallo-nera sta dimostrando ampiamente una solida ossatura tecnica e grande determinazione di carattere. Sono ormai pronti per il salto di qualità.
Conclude Pavoni: “Mi riempie d’orgoglio essere il capitano di ragazzi così volenterosi, vederli affiancarsi e sostenersi nelle difficoltà è qualcosa di inspiegabile e meraviglioso”. Bravo Andrea: è proprio lo spirito giusto della palla ovale! Viene veramente da dire, prendendo in prestito una famosa frase dei ragazzi di El Alamein “Mancò la fortuna, non il valore”.
Il Cus Camerino rugby punta in alto. Volge l’ago della bussola verso nord, a Fabriano, città della carta, con la speranza di mettere nero su bianco un buon risultato. La gara è di quelle che si preannunciano equilibrate. Camerti e fabrianesi, a braccetto in classifica, affrontano l’incontro con la giusta tensione di chi ritiene possibile agguantare il risultato pieno.
La gara vede in immediata accelerazione i padroni di casa che nel primo quarto d’ora incorniciano le prime due mete e conseguenti realizzazioni. Sembra proprio una partita stregata per i cussini. Nel secondo tempo il brutto anatroccolo diventa cigno. Il Camerino si scrolla di dosso l’etichetta del noviziato e comincia a mettere sotto il Fabriano La forza dirompente, la lucidità di gioco, la determinazione costante dei camerti capovolge il risultato. Il Cus Camerino è avanti! La partita diventa al cardiopalma. Il Fabriano non ci sta e si esalta. Continui capovolgimenti di fronte, agonismo alle stelle, gioco da manuale. Diventa chiaro per tutti che si vince o si perde per un’inezia. Cosa questa che si concretizza con due enormi occasioni sciupate dai gialloneri sotto i pali avversari. Sarebbe stato il colpo letale. E la crudele legge dello sport non perdona: dai repentini capovolgimenti di fronte giungono, proprio negli ultimi frangenti, punti e risultato pieno a favore dei cartari. Contiamo 29 a 20 per Fabriano. Per gli universitari: Ferretti e Baleani le mete, le trasformazioni di Ronconi.
La sentenza finale è sicuramente troppo amara per i camerti. “Una sconfitta che scotta” commenta il coach Ronconi “Sostegni poco consistenti, siamo stati troppo lenti, perse un sacco di palle”. Il rammarico è tanto e palpabile.
Ci pensa capitan Pavoni a scrollare la tristezza di dosso: “Credo che il bilancio di quest’avventura, finora, non può che essere positivo. L’obiettivo primario di affascinare i camerti alla genuinità e alla bellezza di questo sport, è stato centrato. Il gruppo è unito, solido e con una grande comunione di intenti, tutti danno il meglio di sé. Questo è fondamentale in un progetto così coraggioso. Ci aspettiamo risultati sempre più interessanti. E’ solo questione di tempo”.
Non possiamo che essere d’accordo con lui. La matricola giallo-nera sta dimostrando ampiamente una solida ossatura tecnica e grande determinazione di carattere. Sono ormai pronti per il salto di qualità.
Conclude Pavoni: “Mi riempie d’orgoglio essere il capitano di ragazzi così volenterosi, vederli affiancarsi e sostenersi nelle difficoltà è qualcosa di inspiegabile e meraviglioso”. Bravo Andrea: è proprio lo spirito giusto della palla ovale! Viene veramente da dire, prendendo in prestito una famosa frase dei ragazzi di El Alamein “Mancò la fortuna, non il valore”.
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