venerdì 10 dicembre 2010

Caro babbo cinghiale

Pubblichiamo ben volentieri questa particolare letterina di Natale.
L’ha scritta Gabriele Ortolani, il mediano di mischia del Cus Camerino, dedicandola ai suoi compagni di squadra, i “cinghiali” universitari, e a tutti gli appassionati di ieri e di oggi, uniti senza tempo in quella favola che, sia pur con vicende alterne, è tornata ad essere una stupenda realtà del camerinese.


Caro Babbo Cinghiale quest' anno sono stato bravo, anzi più che bravo: sono riuscito con un gruppo di amici volenterosi a costruire dal nulla una squadra di rugby, il Cus Camerino Rugby. Ora io non so se tu conosci il rugby. Voi in Finlandia, più che altro avete una marea di campioni di rally, però posso dirti che una partita di rugby non è poi così diversa da una prova speciale: parti con la tua auto bella pulita e splendente e finisci la gara con un ammasso di ferraglia sporca di fango e terra, con la carrozzeria scheggiata da ghiaia e ciottoli, i semiassi rotti e il radiatore che perde. Fidati: ti posso assicurare che un giocatore di rugby si sente allo stesso modo.

Scende in campo pieno di belle speranze, carico al massimo, ma alla fine della partita si ritrova sporco di fango e terra, con la pelle graffiata e spellata, le ossa rotte e il naso che perde sangue a fiotti, insomma niente di diverso da una Subaru Impreza che si è schiantata contro un pino.

Ora, visto che siamo stati così bravi, tutto quello che ti chiedo è di regalarci una vittoria, una vittoria semplice. Non quelle epiche e piene di cheerleader in bella mostra come si vedono nei film americani sul football. Noi siamo rugbysti, non vogliamo fronzoli e lustrini, vogliamo solo una vittoria nuda e cruda, solo stare una meta davanti all'avversario. Posso assicurarti che se anche in campo ci muoviamo come papere ubriache, se anche durante le mischie sembriamo un gruppo di battone da tangenziale che litiga per il posto sotto il lampione, abbiamo il cuore e lo stomaco da veri rugbysti e tanto ci basta. Sono certo che non mancherai di farci trovare una vittoria sotto l'albero.

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