venerdì 3 aprile 2009

Il sondaggio

Come potete vedere nella colonna di sinistra è nato il primo sondaggio di questo blog.
L'idea è stata suggerita da Franco Amabilli, dirigente di Ascoli nonchè Picenold.

Riguarda una possibile riforma del campionato di serie C per la nostra regione, per Abruzzo e Umbria.
E' tutto spiegato nella colonna di sinistra.

Questo post è solo per dire che lo stesso presiodente del Comitato Marche Maurizio Longhi ha ritenuto utile tale sondaggio.

Chissà che dal blog non nascano proposte valide per lo stesso comitato.
A voi proporre i prossimi sondaggi.

PS: nello spirito del rugby, siate onesti e corretti e votate soltanto una volta!

5 commenti:

  1. Solo per la precisione: Amabilli e non Amabili.

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  2. Ancora una volta, vorrei far presente che a me piacerebbero i gironi stabiliti per merito, come succede in qualsiasi altro sport, dal calcetto al karate al softball... Le piccole squadre devono:
    -1 strappare un campo al calcio;
    -2 trovare sufficenti sponsor;
    -3 creare un seguito alla squadra, con articoli sui giornali, eventi legati al rugby, volantinaggi;
    -4 fare richieste alle amministrazioni comunali;
    -5 trovare nuovi iscritti;
    -6 convincere le mamme a portare i più piccini al campo.

    Tutto questo non si ottiene mandando novizi o quasi in campo contro atleti preparati per giocare una o due categorie sopra, con i conseguenti infortuni e risultati paradossali e dannosi per tutti.

    Al tempo stesso le squadre più preparate hanno la soddisfazione di vincere tutti gli incontri o quasi, a volte con distacchi abissali, ma spesso (e magari per molti anni) non riescono a salire di categoria...

    E poi, diciamocelo, in questa nostra serie C (girone 2-3), ci saranno state in tutto una decina di partite equilibrate (su 100 disputate)? quante partite sono state vinte con un risultato a sorpresa?
    Stiamo giocando campionati scontati in cui i valori in campo sono quasi sempre dispari....

    samuele

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  3. Sì ma il problema è che organizzando come il punto 2 e in pratica come auspica samuele ci ritroviamo con 3 gironi molto equilibrati ma disposti su un'area geografica enorme (Abruzzo-Marche-Umbria appunto).
    E' come il cane che si morde la coda: può una neonata società spendere per gli spostamenti?
    E' vero che all'inizio devi concentrarti solo sulla prima squadra per richiamare attenzione, simpatia e sponsor ma nel momento in cui attivi le giovanili (U18 ed U16) anche per loro devi prevedere un campionato interegionale.

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  4. Quello delle distanze potrebbe essere comunque un falso problema, anche quest'anno c'erano distanze considerevoli in tutti e due i girone (nel 3 ad onor del vero era peggio) e 50 km. in più o in meno non fanno poi tanta differenza.
    Proviamo a vederla così: se una squadra ha aspirazioni di crescita non ci sono controindicazione per scegliere la seconda ipotesi poiché prima o poi dovrà cimentarsi con i gironi superiori sacrificando di conseguenza l'aspetto economico o il problema delle trasferte lunghe. Franco.

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  5. Aggiungo che se una squadra cresce, si ritrova ora con 2 possibilità: o è fortissima, ha le giovanili e va in elite, o vince molte partite con distacchi grandi e si ritrova sempre nello stesso girone perchè trova squadre come Terni o Accademia (lasciamo stare il caso "Legio", che comunque può capitare) che frustrano i propri desideri di grandezza.
    Insomma, è inutile crescere per passare da una situazione in cui si prendono sempre 70 punti ad una in cui si danno sempre 70 punti......

    Con i gironi per merito si eviterebbero anche casi come quelli di Terni, che sceglie di non fare l'elite per avere trasferte più economiche.

    samu

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