mercoledì 21 agosto 2013

Fano Rugby pronto a ripartire con uno sguardo rivolto all'entroterra

Riprenderà a breve l’attività dell’ASD FANO RUGBY nell’impianto cittadino intitolato ai magistrati Falcone e Borsellino, situato all’interno del Polo Scolastico Liceale di Via Tomassoni.
Dopo gli egregi risultati delle proprie Squadre Giovanili e di quella Seniores C nella passata stagione, il Club fanese riparte con rinnovato slancio e determinazione.
Migliorato ulteriormente nelle funzionalità, il campo gara ospiterà le sedute di allenamento della Prima Squadra Seniores, a partire dal 26 agosto. Gradualmente, torneranno in campo pure le formazioni Giovanili, capaci di accogliere e schierare praticanti a partire dai cinque anni di età; percorsi educativi specifici di attività motoria e di avviamento allo sport saranno offerti anche ai più piccoli

Molte le novità di quest’anno che consolidano il lavoro svolto dall’ASD FANO RUGBY, finalizzato all’aggregazione e formazione, soprattutto giovanile; saranno avviati il Settore Femminile oltre a Scuole Rugby in partnership nei territori di Cagli e Marotta.
Una particolare attenzione sarà rivolta alla comunicazione, pure in relazione alle offerte di sostegno già fatte pervenire da numerosi Imprenditori del territorio, che considerano il Team ottimo strumento promozionale per i propri brand. L’Architetto Dott. Francesco Livi, Presidente del sodalizio, riconferma con orgoglio lo Staff tecnico e didattico; viene rinnovata la fiducia al coeso gruppo di Professionisti fondatori del Club, che nella passata stagione ha curato con efficacia i percorsi formativi degli Atleti, dando concretezza alla mission dell’Associazione: utilizzo della pratica sportiva - e in particolare del Rugby - come strumento di crescita della Persona.

Giorgio Brunacci, Direttore Tecnico, avrà il compito di coordinare le attività, potendo contare sulla già dimostrata capacità e professionalità degli Allenatori: Franco Tonelli (Seniores C), Enrico Bilancioni, Giulia del Bene, Marco Bettinzoli, Alessio Conti, Matteo Luzzi (Giovanili), tutti supportati da Marco Savelli. A completamento, il Dott. Sammy Marcantognini, responsabile del progetto educativo e formativo. Al fine di fornire corrette informazioni, soprattutto a chi si avvicina al Rugby per la prima volta, l’ASD FANO RUGBY consente di contattare direttamente il proprio Direttore Tecnico, Giorgio Brunacci, al numero telefonico 3937226991.

Fano Rugby pronto a ripartire con uno sguardo rivolto all'entroterra

Riprenderà a breve l’attività dell’ASD FANO RUGBY nell’impianto cittadino intitolato ai magistrati Falcone e Borsellino, situato all’interno del Polo Scolastico Liceale di Via Tomassoni.
Dopo gli egregi risultati delle proprie Squadre Giovanili e di quella Seniores C nella passata stagione, il Club fanese riparte con rinnovato slancio e determinazione.
Migliorato ulteriormente nelle funzionalità, il campo gara ospiterà le sedute di allenamento della Prima Squadra Seniores, a partire dal 26 agosto.

Gradualmente, torneranno in campo pure le formazioni Giovanili, capaci di accogliere e schierare praticanti a partire dai cinque anni di età; percorsi educativi specifici di attività motoria e di avviamento allo sport saranno offerti anche ai più piccoli.
Molte le novità di quest’anno che consolidano il lavoro svolto dall’ASD FANO RUGBY, finalizzato all’aggregazione e formazione, soprattutto giovanile; saranno avviati il Settore Femminile oltre a Scuole Rugby in partnership nei territori di Cagli e Marotta.
Una particolare attenzione sarà rivolta alla comunicazione, pure in relazione alle offerte di sostegno già fatte pervenire da numerosi Imprenditori del territorio, che considerano il Team ottimo strumento promozionale per i propri brand. 

L’Architetto Dott. Francesco Livi, Presidente del sodalizio, riconferma con orgoglio lo Staff tecnico e didattico; viene rinnovata la fiducia al coeso gruppo di Professionisti fondatori del Club, che nella passata stagione ha curato con efficacia i percorsi formativi degli Atleti, dando concretezza alla mission dell’Associazione: utilizzo della pratica sportiva - e in particolare del Rugby - come strumento di crescita della Persona.
Giorgio Brunacci, Direttore Tecnico, avrà il compito di coordinare le attività, potendo contare sulla già dimostrata capacità e professionalità degli Allenatori: Franco Tonelli (Seniores C), Enrico Bilancioni, Giulia del Bene, Marco Bettinzoli, Alessio Conti, Matteo Luzzi (Giovanili), tutti supportati da Marco Savelli. A completamento, il Dott. Sammy Marcantognini, responsabile del progetto educativo e formativo.

Al fine di fornire corrette informazioni, soprattutto a chi si avvicina al Rugby per la prima volta, l’ASD FANO RUGBY consente di contattare direttamente il proprio Direttore Tecnico, Giorgio Brunacci, al numero telefonico 3937226991.
 

lunedì 19 agosto 2013

In tre sole lettere un cambiamento non da poco: SSD

Si parla di club e ragione sociale. Tutte le società marchigiane sono ASD, vale a dire Associazioni Sportive Dilettantistiche. Nulla di nuovo nel panorama sportivo italiano, soprattutto fra le società non professionistiche.

Eppure nelle Marche c'è una società che proprio questa estate ha cambiato, o meglio trasformato la ragione sociale, vale a dire il Rugby Jesi 1970.
La nuova ragione sociale è SSD, vale a dire Società Sportiva Dilettantistica.

A parlarne lo stesso presidente dello Jesi, Luca Faccenda: "Innanzi tutto da ASD ci siamo trasformati in SSD, società sportiva dilettantistica. Una nuova ragione sociale che ci concede le stesse agevolazioni fiscali che avevamo prima, ma di fatto ci trasforma in una SRL a tutti gli effetti. Siamo 20 soci con 10 mila euro di capitale sociale e prevediamo già di aumentarlo. Premessa la volontà di continuare a gestire il club in maniera quanto più partecipata e diffusa, questa scelta che ci permetterà di accedere più facilmente a dei mutui., ad esempio per la costruzione del secondo campo".

Se però volete saperne di più consultate pure clicca qui

mercoledì 14 agosto 2013

Rugby Jesi pronta all'avventura della serie B


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Probabilmente si tratta del club che più di tutti attente con trepidazione il prossimo campionato. Si tratta del Rugby Jesi ’70, squadra che al termine del passato campionato ha raggiunto la promozione in serie B.
Un gradito ritorno per la società biancoverde che per la prima volta in questa categoria troverà al suo fianco i cugini della Guidi Impianti Rugby Pesaro. 
Inserita in un girone molto duro con Piacenza, Amatori Parma, Rugby Parma, Noceto, Modena, Pesaro, Terni, Arezzo, Livorno, Cecina e Tirreno, abbiamo chiesto quindi al presidente Luca Faccenda (nella foto) quale sarà l’obiettivo della stagione.
«Speriamo di fare un bel campionato e mi piacerebbe arrivare a ridosso delle prime quattro. Di certo chiederemo alla squadra di giocare al massimo ogni partita. Il fatto è che siamo stati inseriti in un girone molto duro. Avremo molte trasferte lunghe, ma se fossimo finiti nel girone sud sarebbe stato ancora peggio».

Come è cambiata la squadra rispetto la passata stagione?
Guidati sempre da Trillini, l’ossatura è la medesima, a cui abbiamo aggiunto sei elementi. Su tutti il trequarti Rea e il pilone Marzioli che hanno già avuto esperienze in serie B con Pesaro. Poi sempre da Pesaro il giovane falconarese Dario Rossini e due ragazzi di ancona e uno di Cingoli.

A sostenerci sempre la Baldi Carni?
Quest’anno avremo un co-sponsor, vale a dire Lf Power Builders.

Per quanto riguarda le giovanili, quali i progetti?
Come sempre avremo tutte le categorie, puntando in particolar modo sull’under 18 che come obiettivo avrà la vittoria del campionato. Abbiamo fatto un buon lavoro negli anni passati con questi ragazzi e speriamo ora di raccoglierne i frutti. Inoltre da quest’anno Jesi sarà sede del centro di formazione under 16 tenuto dal tecnico Salvatore Rea.

A livello societario quali le novità?
Innanzi tutto da ASD ci siamo trasformati in SSD, società sportiva dilettantistica. Una nuova ragione sociale che ci concede le stesse agevolazioni fiscali che avevamo prima, ma di fatto ci trasforma in una SRL a tutti gli effetti. Siamo 20 soci con 10 mila euro di capitale sociale e prevediamo già di aumentarlo. Premessa la volontà di continuare a gestire il club in maniera quanto più partecipata e diffusa, questa scelta che ci permetterà di accedere più facilmente a dei mutui., ad esempio per la costruzione del secondo campo. Insomma stiamo cercando di passare da una società simile ad una 500 ad una macchina da media cilindrata.

martedì 13 agosto 2013

Da Jesi a pilone delle Fiamme Oro



E’ uno dei pochi marchigiani a giocare a rugby ad alto livello, di certo quello che lo fa da più tempo. Mirko Pettinari, pilone di 120 chili per 181 cm, classe’85 di Jesi, per la terza stagione consecutiva indosserà la maglia delle Fiamme Oro Roma, nel campionato di Eccellenza, massima categoria italiana di rugby. “Non per questo sono abituato alle interviste – scherza – questa per me è la prima volta. Credo che a Jesi la maggior parte delle persone nemmeno sappia che hanno un concittadino che da dieci anni gioca a rugby fra Eccellenza e serie A”.

E sì, perché nonostante la giovane età, Mirko ha iniziato la sua carriera da giovanissimo. Un anno nell’under 15 dello Jesi, dove lo aveva trascinato un amico dopo un passato calcistico da dimenticare. Poi a 17 anni la firma del primo contratto. Com’è andata?
Andai con Jesi a giocare il torneo Aldo Milani a Rovigo e lì mi notò Gianfranco Ermolli, curatore dell’accademia di Calvisano, il centro dove crescevano i loro giovani rugbisti. Io ero il doppio degli altri ragazzini e non passai inosservato. Vista la struttura del centro giovanile mia madre si convinse a farmi trasferire là. Così ho fatto lì la trafila delle giovanili con tanto di scudetto vinto con l’under 21. Intanto anche le convocazioni nelle nazionali, dall’under 16, all’under 21, con partecipazione ai mondiali under 19 in Sud Africa e under 21 in Francia.

Al momento di spiccare il volo però la scelta di cambiare società.
A Calvisano era il periodo di Castrogiovanni e company, lottavano per lo scudetto e non avrei avuto lo spazio che desideravo. Io volevo giocare così andai ad Udine in serie A. Io son convinto che a rugby, soprattutto nel mio ruolo, l’esperienza la si fa soprattutto in campo. Dopo Udine è stata la volta di L’Aquila, Reggio Emilia, Lazio, con cui ho anche vinto il campionato di serie A, Venezia e poi qua alle Fiamme Oro.

Quale quindi l’obiettivo di questa stagione?
Personalmente innanzitutto giocare, dopo la sfortunata annata dell’anno scorso dove ho avuto due pesanti infortuni. Poi come squadra vogliamo fare bene, finire almeno fra le prime sei del campionato. La società ha fatto buoni acquisti e l’amalgama di squadra è ottima.

Quale la particolarità di giocare per le Fiamme Oro, squadra del corpo della polizia, rispetto agli altri club?
La particolarità è che io prima di tutto sono un poliziotto e poi un rugbista. Quando avrò finito di giocare quello sarà il mio futuro e per questo facciamo spesso dei corsi di aggiornamento. Però vorrei giocare altri 3-4 anni e poi mi piacerebbe molto diventare allenatore, magari della mischia. Di certo è una fortuna poter giocare per questa società. A differenza degli altri club che hanno giocatori che durante il giorno vanno a lavorare, per poi allenarsi, noi qua di fatto siamo professionisti in tutto e per tutto. Proprio per questo dobbiamo impegnarci ancora di più e onorare il campionato al massimo. So bene cosa vuol dire giocare per delle società che a metà stagione smettono di pagarti.

Hai tempo per seguire il rugby marchigiano?
Poco, ma son contento che Jesi abbia centrato la serie B l’anno scorso. Io nel mio piccolo cerco di portare in alto nel rugby il nome della nostra regione.

lunedì 5 agosto 2013

Il pesarese Pozzi alla conquista di Rovigo


Un pesarese nella culla del rugby italiano. Potrebbe essere l’occasione della svolta quella di quest’anno per Andrea Pozzi (nella foto con il presidente del Rovigo, Zambelli), classe ’88, cresciuto nella Guidi Impianti Pesaro Rugby. Per lui infatti in estate è arrivata la prestigiosa chiamata della Femi Cz Rugby Rovigo, storico club italiano, con 11 scudetti nel suo palmares e unica società assieme a Treviso a non essere mai retrocessa dalla massima serie. Prima di lui solo un altro pesarese Alessandro Paterniani era riuscito a vestire la maglia rossoblu, ma fu una fugace apparizione. Per Andrea potrebbe essere l’anno della consacrazione, dopo il peregrinare fra Noceto, L’Aquila e Prato.
Da poco più di una settimana ha iniziato la preparazione agli ordini della coppia di allenatori Frati e De Rossi che l’hanno portato con loro venendo da Prato: «Stiamo lavorando molto duramente, facendo tanto lavoro in campo con la palla per costruire subito una buona intesa e sviluppare il gioco veloce che ci chiedono i nostri allenatori».
Allenamenti duri per centrare obiettivi non poco ambiziosi: «Vogliamo vincere tutte le partite, quindi campionato e coppa Italia. E’ incredibile l’entusiasmo che c’è attorno la squadra. Io vado agli allenamenti in bicicletta e passando per il centro c’è sempre chi ti incita e chi ti invita a fermarti a prendere un caffè. A Rovigo il rugby è una fede come a Pesaro lo è il basket. Speriamo solo di riuscire a ripagare una piazza così esigente».
Al suo fianco Andrea ha però uno squadrone costruito per vincere, con un compagno che è uno dei miti del rugby italiano, Mirko Bergamasco, colonna della nazionale: «Le malelingue dicevano sarebbe stato un problema inserire nel gruppo un giocatore del suo livello. Invece è un giocatore umile e simpatico, che non si dà arie da superstar. Ovvio che ha una grande esperienza a livello internazionale, ma per noi i suoi consigli sono un valore aggiunto».
Uno squadrone in cui Andrea dovrà conquistarsi un posto da titolare: «Siamo tre piloni destri, fra cui un giovane nazionale argentino. Però credo che potrò dire la mia». Poche settimane e lo si potrà subito scoprire. Il 23 agosto la prima amichevole a Treviso contro la Benetton.