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Probabilmente si tratta del club che più di tutti attente
con trepidazione il prossimo campionato. Si tratta del Rugby Jesi ’70, squadra
che al termine del passato campionato ha raggiunto la promozione in serie B.
Un gradito ritorno per la società biancoverde che per la
prima volta in questa categoria troverà al suo fianco i cugini della Guidi
Impianti Rugby Pesaro.
Inserita in un girone molto duro con Piacenza, Amatori
Parma, Rugby Parma, Noceto, Modena, Pesaro, Terni, Arezzo, Livorno, Cecina e
Tirreno, abbiamo chiesto quindi al presidente Luca Faccenda (nella foto) quale sarà
l’obiettivo della stagione.
«Speriamo di fare un bel campionato e mi piacerebbe arrivare
a ridosso delle prime quattro. Di certo chiederemo alla squadra di giocare al
massimo ogni partita. Il fatto è che siamo stati inseriti in un girone molto
duro. Avremo molte trasferte lunghe, ma se fossimo finiti nel girone sud
sarebbe stato ancora peggio».
Come è cambiata la
squadra rispetto la passata stagione?
Guidati sempre da Trillini, l’ossatura è la medesima, a cui
abbiamo aggiunto sei elementi. Su tutti il trequarti Rea e il pilone Marzioli
che hanno già avuto esperienze in serie B con Pesaro. Poi sempre da Pesaro il
giovane falconarese Dario Rossini e due ragazzi di ancona e uno di Cingoli.
A sostenerci sempre
la Baldi Carni?
Quest’anno avremo un co-sponsor, vale a dire Lf Power
Builders.
Per quanto riguarda
le giovanili, quali i progetti?
Come sempre avremo tutte le categorie, puntando in
particolar modo sull’under 18 che come obiettivo avrà la vittoria del
campionato. Abbiamo fatto un buon lavoro negli anni passati con questi ragazzi
e speriamo ora di raccoglierne i frutti. Inoltre da quest’anno Jesi sarà sede
del centro di formazione under 16 tenuto dal tecnico Salvatore Rea.
A livello societario
quali le novità?
Innanzi tutto da ASD ci siamo trasformati in SSD, società
sportiva dilettantistica. Una nuova ragione sociale che ci concede le stesse
agevolazioni fiscali che avevamo prima, ma di fatto ci trasforma in una SRL a
tutti gli effetti. Siamo 20 soci con 10 mila euro di capitale sociale e
prevediamo già di aumentarlo. Premessa la volontà di continuare a gestire il
club in maniera quanto più partecipata e diffusa, questa scelta che ci
permetterà di accedere più facilmente a dei mutui., ad esempio per la
costruzione del secondo campo. Insomma stiamo cercando di passare da una
società simile ad una 500 ad una macchina da media cilindrata.
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