Sono due giorni che mi chiedo quanto senso abbiano ancora i commenti su questo blog.
Non nascondo che i toni dei commenti all'ultimo post mi abbiano deluso.
Non mi riferisco solo ai post anonimi, nemmeno degni di esser presi in considerazione, ma anche alle provocazioni e successive risposte. Per non parlare poi dei post che parlano male di questa o quell'altra persona.
Questo blog nasce unicamente per aprire un confronto sullo sport che tutti amiamo. E il confronto può essere duro, si possono avere visioni diverse, ma non può mai scadere nell'insulto o nelle provocazioni.
Siccome però credo che il blog possa avere un ruolo propositivo, ho deciso di continuare a lasciare libero l'accesso ai post, nel senso che chiunque potrà continuare a scrivere senza doversi registrare. Chiedo solo di firmarvi e indicare almeno da quale città scrivete. Così, giusto per capire a quale realtà fate riferimento.
Se poi i post continueranno sullo stesso tenore, tornerò alla vecchia e cara resgistrazione al blog per scrivere, a discapito di tutti quelli che ci capiteranno anche una sola volta, che vorranno lasciare un messaggio e, dato l'obbligo dell'iscrizione, magari abbandoneranno l'intento senza dire la loro.
Spero che cambierà qualcosa.
Grazie, Matteo
La tendenza ad usare questi toni c'era già da un po' di tempo. In questo blog ci sono nomi di personaggi che, solo a menzionarli, scatenano subito un putiferio di "pro" e di "contro". Per quanto mi riguarda, non ho mai avuto alcun problema a dire di non condividere i sistemi ed i modi di Jeppo: per questo neanche quelli di Rea e di alcuni altri, ma non per questo provo odio per queste persone, anzi, quando ci incontriamo, ed accade spesso, ci abbracciamo come uomini di sport anche se poi ognuno resta delle proprie opinioni. La verità è che in questo ambiente c'è tanta falsità. Si sbandierano "valori" di correttezza e di sportiva accettazione della sconfitta per poi, durante la successiva settimana, rinfacciarsi di tutto. Domenica scorsa al Ballarin, alcuni genitori che avevano sbraitato per tutta la partita, hanno rifiutato il terzo tempo....ovviamente dopo aver perso! La "diaspora" infinita tra Legio e Samb che si rinfacciano le grandi imprese dei seniores legionari e gli scarsi ( direi inesistenti)risultati delle giovanili. Ma sono arrivato ad una convinzione: per cambiare in meglio questo ambiente non c'è niente che si può fare....o meglio dovremmo avere la pazienza di aspettare che alcuni degli attuali personaggi si innamorino di un altro sport, cambino residenza, si ritirino a vita privata....insomma che si tolgano dalle scatole.
RispondiEliminaNaturalmente resto in attesa di insulti.
Sandro Simonetti
all. Under 16 Samb Rugby
Se il sig. simonetti adotta QUESTO metodo per contribuire a calmare i toni, siamo a cavallo...
RispondiEliminaIl mio contributo, invece, è di evitare di rispondere a tono.
Matteo se puoi, rimuovi il mio commento. Mi sono già pentito di aver messo mano alla tastiera.
RispondiEliminascusa Valko, ma in che modo ho suscitato la tua stizza?. Sono stato molto generico non ho offeso nessuno per meritare minacce di risposte a "tono".....o almeno non era mia intenzione. Dovrò imparare a scrivere meglio
RispondiEliminaaggiungo:
RispondiEliminapotrei anche essere io uno di quei personaggi che deve togliersi dalle scatole...ma nel mio caso non ci sarebbe da aspettare moltissimo ( per l'età, naturalmente)
Sandro Simonetti
Bhè Valerio a dirti la verità sono d'accordo con il Sig. Simonettiperchè si può condividere o meno i metodi di questo o quello ma non si deve nè offendere nè infangare tanto meno con firme anonime e questo andrà avanti finchè persone si fregeranno di stemmi dietro i quali nascondersi e innalzarsi a gloria dei tempi senza nemmeno essersi mai sporcato di fango.
RispondiEliminaSi dovrebbe pensare di più a capire e risolvere i problemi della propria società invece di pensare ai progetti degli altri, i giurassici patriarchi dovrebbero mettere a disposizione la propria esperienza ma non ostacolare la crescita del movimento, essere disposti ad un dialogo.
Signor Simonetti lei che è un'uomo di sport (di rugby ) sa che i risultati di una società nel settore giovanile non vengono nel giro di una stagione ma ha bisogno di tempo quindi la mensione mi sembra alquanto fuori luogo, ma di questo credo sia il caso discuterne in altra sede.
Buon rugby
Marco
L'argomento non è di per se interessante, ma quello che cova dietro ai rancori e alle disistime rappresenta, a mio parere, una bomba di tale portata da rompere parecchi giocattoli, posto che il rugby sia un giocattolo.
RispondiEliminaPrestiamo perciò parecchia attenzione al monito di Simonetti "Si sbandierano "valori" di correttezza e di sportiva accettazione della sconfitta per poi, durante la successiva settimana, rinfacciarsi di tutto." perché se non vogliamo nasconderci dietro un dito bisogna pur cominciare ad ammettere che questa non è solo un timore ma una realtà ed anche diffusa. Franco.
finalmente una "sana discussione" senza offese per nessuno e solo pareri ed opinioni. Ora è importante proseguire su questa strada. Comunque a Franco, a proposito delle giovanili, volevo ricordare che era una osservazione di ciò che sta accadendo e non una mio parere che, peraltro, concorda esattamente con il suo.
RispondiEliminaSandro Simonetti
errata corrige : Ovviamente la risposta era indirizzata a Marco e non a Franco....principi di demenza senile.......
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