IL GIOCO DELLA VITA
Lancia la palla ovale,
dal difensore all’ala laterale,
corri,corri, ad un tratto placcaggio letale,
steso in mezzo al fango senti il male.
Un’ala spezzata dalla durezza del pilone,
massiccio, con braccia gonfie, ha preso il tallone,
si rialza l’ala per continuare il gioco senza pallone,
avrà un nuovo lancio e nuova occasione.
Mischia, l’un contro l’altro armati
sì di forza bruta ma anche di regola disciplinati;
il mediano, quello mingherlino ma con piedi dotati,
butta la palla in mischia, lui non c’entra con questi carrarmati.
Ma la mente del gioco è lui e disciplina,
della squadra al fine di una meta ardita,
la vittoria di una partita,
ma soprattutto parallelo del gioco della vita.
Alla fine di questa, tutti a tavola,
in amicizia ed armonia, per raccontarsi la favola,
sì di partita, vinta o persa, ma mai sola,
giocata fino in fondo con cavalleresca anima che vola.
Ancona 08/10/2009
Sergio Aureli
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