venerdì 6 febbraio 2009

Come modificare il sistema delle penalizzazioni?

Topic suggerito e scritto da PicenOld.

Domanda: chi decide le penalizzazioni?
Ovvero la decurtazione di punti per non aver assolto gli obblighi sulle giovanili è conseguenza del regolamento federale nazionale oppure scaturisce da norme regionali?

Lo chiedo perché guardando le classifiche, in specie quella del girone 2, si vedono, tra le penalizzazioni di cui sopra e quelle per le partite rinunciate, una moltitudine di segni - che, oltre a dare una pessima idea sulla correttezza delle società iscritte, non aiutano a visualizzare con un colpo d´occhio la consistenza reale delle squadre o meglio la situazione che se ne trae è drogata da così tante cose da risultare per certi versi non corrispondente alla realtà.
E allora perché non trovare, sempre che ci sia la possibilità di farlo con l´accordo di tutte le parti, un modo ugualmente efficace ma più semplice di penalizzare coloro che non riescono ad assolvere i previsti obblighi?

Personalmente sarei per lasciare le giovanili tra i requisiti necessari per salire di categoria ma sarei meno ipocrita, perché in effetti è ipocrita dire ti tolgo 8 punti perché non hai le giovanili e se arrivi comunque ad acquisire il diritto di giocarti la promozione ti nego anche quello. Quante volte lo si deve punire? Sarebbe più semplice e più lineare dire: giocatevi il campionato sapendo però che chi non ottempera agli obblighi della propaganda non potrà in nessun caso salire di categoria. Aggiungerei, per tentare di proporre una soluzione anche per le situazioni di indubbia ed effettiva difficoltà, vedi Moscosi ad esempio, per le quali toglierei il suddetto divieto con una moratoria non ripetibile di due anni.

Mi spiego meglio, Moscosi potrebbe essere, qualora avesse maturato il diritto sul campo, promossa, ma se entro i due anni successivi non assolve l´obbligo alla propaganda se ne ritorna, senza appello, da dove è venuta. Ovviamente le trasformazioni societarie, le fusioni o gli assorbimenti non dovrebbero avere nessuna efficacia rispetto a queste regole. Picenold.

Qualcun altro ha suggerimenti o proposte in merito?

N.B. Solo per chiarezza significo a tutti che la società dello scrivente non ha di questi problemi, Ascoli infatti ha da subito iniziato il lavoro con le scuole per cui ad oggi schiera tra campionati e concentramenti quattro giovanili, comprese le obbligatorie, ed ha pronte l´U8 e l´U10 del prossimo anno.

8 commenti:

  1. Rispondo io stesso per primo puntualizzando due cose:

    1- il sistema delle penalizzazioni è deciso a livello nazionale, motivo per cui intervenire per cambiare il sistema è più difficile di quanto si possa immaginare;

    2- durante la stagione una stessa squadra può avere una penalizzazione a inizio campionato e una alla fine (non venendo ammessa agli spareggi promozione), ma i motivi sono diversi.
    La squalifica a inizio anno è dovuta al non assolvimento dell'obbligatorietà delle giovanili nella stagione sportiva precedente.

    Poi se nella stagione in corso la società presenta le giovanili, potrà allora andare avanti in eventuali spareggi promozione, altrimenti sarà costretta a fermarsi e il campionato successivo partirà ancora una volta con una penalizzaione.

    Detto questo credo che il sistema attuale sia comunque complicato, ma anche la possibilità di far salire una squadra con una eventuale retrocessione dopo due anni, anche in caso di mancata realizzazione di un settore giovanile, mi sembra esagerato.
    Credo che se una società non lavora da subito sul settore giovanile, come ha iniziato a fare l'Ascoli, sarà difficile comunque che ci riesca, indipendentemente da che categoria si troverà disputare.

    RispondiElimina
  2. Sicuramente non è un sistema semplice, ma sicuramente premia chi lavora bene.
    Io addirittura aumenterei a 4 le giovanili obbligatorie 12, 14, 16, 18, e per ognuna che manca 4 punti di penalità.
    Per la promozione obbligo di due sole giovanili.
    Così probabilmente si è costretti a dover lavorare con i ragazzi perchè altrimenti hai un handicap non indifferente, ma comunque variabile a seconda del numero di giovanili.

    RispondiElimina
  3. X Giovanni Menzietti: Io obbligherei anche ad evere per lo meno 4 mogli incinta di figli maschi di giocatori o dirigenti,con almeno dieci anni di tesseramento..... Caro giovanni sai meglio di me cosa significa avere giovanili nella regione, e quanti sotterfugi (leggi cartellini falsi) sono stati fatti per svolgere alcuni campionati giovanili, senza esclusione di nessuno. Cerchiamo di volare bassi e sopratutto restiamo con i piedi per terra.

    Dandan

    RispondiElimina
  4. E già sicuramente è un problema, ma se proprio ci dobbiamo sacrificare a metter donne incinte per fare giocatori.... chissà forse oltre che divertente, diventa anche stimolante!!

    RispondiElimina
  5. Mah, io vorrei partire dal fatto innegabile che stiamo parlando di compagini che militano tutte nella serie C. E quasi certamente un buon 60% di esse non verrà mai promossa nella serie superiore.
    Questo sistema dovrebbe essere un incentivo ai vivai, a richiamare l'attenzione dei giovani nei confronti del rugby, ma i frutti non mi sembrano quelli desiderati!!! vedo dai resoconti federali dei concentramenti che si ritrovano sempre 2, massimo 3 società a ottemperare tali obblighi, e tutte le altre?

    A metà degli anni '80 c'era un vero campionato per i gli U11 e gli U13, ora si fanno questi "concentramenti" che mi lasciano sinceramente perplesso...

    RispondiElimina
  6. E quale pensate possa essere la soluzione?
    Le scuole sono le uniche che portano su il numero di tesserati, sicuramente dal punto di vista quantitativo, ma non certo qualitativo, almeno per ora.
    Ma occorre organizzazione, strutture, e uomini capaci.
    In Ascoli sanno bene quale siano le difficoltà, e ora i numeri quantità gli stanno dando ragione per tutto il lavoro fatto in passato, ma quanti di questi ragazzi continueranno? e di questi quanti diventeranno dei buoni giocatori?

    Merita una approfondita riflessione.

    RispondiElimina
  7. Ottimo argomento che mi spinge, per la prima volta, a scrivere un mio parere su questa rubrica.
    Sono l'allenatore della U17 della Samb Rugby e pertanto potete capire come l'argomento mi stia particolarmente a cuore.
    Come giustamente dice Valko, la nostra regione non ha ancora pienamente assorbito la vera importanza delle giovanili se non dal punto di vista puramente dialettico e la domanda da farsi è..... Perchè?
    Io ho una mia personalissima opinione.
    Il giocatore di rugby "tipo" delle nostre terre ha effettuato la sua attività contro la volontà della mamma, della fidanzata poi diventata moglie (che la pensa anche peggio per via dei panni sporchi da lavare e non perchè gli stà a cuore la nostra pellaccia), del datore di lavoro, amici e parenti vari i quali, in toto, ci considerano un pò matti.
    Questa situazione a fatto si che per svolgere questa magnifica attività abbiamo sempre dovuto risolvere un sacco di problemi.
    Alla nostra generazione di rugbysti è mancata la radice stessa di una consapevolezza che quello che facciamo è soprattutto a favore di una continuità futura perchè siamo sempre stati con la melma del presente fino alle ginocchia.
    Tutti gli ADULTI che hanno vissuto un settore giovanile felice sanno quanto è importante per il nostro sport questo grande locomotore che trascina tutti vagoni di una società di rugby.
    La senior ha l'obbiettivo di essere un esempio e un traguardo da raggiungere per tutti i ragazzi i quali vogliono solo condividere con i GRANDI qualche magnifico racconto più o meno apocalittico di questa o quella avventura sportiva.
    Tutti i ragazzi che oggi vivono con i propri genitori questa situazione, una volta diventati adulti, ricorderanno quanto è importante un settore giovanile sereno nella propria società sportiva e non avranno bisogno di leggi e leggine per fare ciò che è giusto fare.

    Settimio Valentini

    RispondiElimina
  8. In risposta a quanto suggerisce giovanni menzietti, portare addirittura a 4 giovanili obbligatorie,io di principio sarei completamente d'accordo, ma allora obbligherei l'identificazione dei ragazzi con i documenti originali e non con fotocopie facilmente falsicabili. Sono sicuro ne vedremmo delle belle.Allora, direi che prima di pontificare, sarebbe necessario un analisi sulla gestione delle giovanili da parte di alcune società (alcune di esse sono note a tutti, ma proprio a tutti, perchè fanno da sempre un uso disinvolto dei cartellini.in questi anni, partecipando ai campionati giovanili A.M.U. debbo purtoroppo dire che mi sono trovato diverse volte a far giocar i miei, contro ragazzi di categorie superiori.
    Mi è capitato a volte infatti di ritrovarmi ad affrontare (quando l'under superiore di alcuni clubs non gioca) "squadre miste" (15/17 o 17/19)e poi controllando i vari comunicati poi ti accorgi che queste vincono o perdono a seconda se l'under superiore gioca o meno. ora è vero che il reclutamento è veramente difficile ma forse bisognerebbe impegnarsi un tantino di più ed essere più seri nel mantenimento dei ragazzi in seno ai clubs facendoli giocare a prescindere dai risultati, e non vedere una domenica panchine lunghe composte da ragazzini che giocheranno solo a risultato acquisito da quelli più grandi e quella successiva la stessa squadra giocare in 14. Il vero problema probabilmente è questo e non la penalizzazione delle seniores.
    io personalmente almeno per la serie C slegherei il risultato delle seniores dalla presenza o meno delle giovanili, perchè dovrebbero contare solo i risultati acquisiti su campo. tenendo conto che nel tempo poi senza giovanili non si va da nessuna parte e che quindi è interesse delle società portarle avanti, ma senza per questo penalizzare quelli che non riescono ad espletare tali attività almeno nel breve periodo.
    invece penalizzerei in maniera pesante quelle società "furbe" di cui sopra.
    Portiamo quindi in nostri ragazzi a giocare rispettandoli innanzitutto e non lasciarli in panca se oggi non sono bravi abbastanza, non fa nulla, faranno eserienza e cresceranno, vorrà dire che ci dovremmo impegnare di più noi, facciamo sì che si innamorino di questo sport e probabilmente vedremo che continueranno a giocare anche se non diventeranno dei mai campioni, e forse anche neanche buoni giocatori,ma forse rimarrano dentro le società a svolgere altri incarichi,non dimentichiamoci che mancano dirigenti, accompagnatori etc, può darsi che così i numeri cresceranno e con essi anche la qualità. Per questo voglio fare un plauso all'Ascoli ed a tutte le altre società che impegnano forze su questo fronte.
    Le norme vengono fatte a Roma e più passa il tempo e più mi convinco che non hanno ben chiaro delle difficoltà organizzative, logistiche ed economiche che incontrano le società minori, forse a livello locale i comitati potessero lavorare in deroga alle norme federali e "cucire su misura" regolamenti adatti alla propria realtà,le Marche, l'Umbria, l'Abruzzo non sono il Veneto.Pensiamo se nel vicino Molise si formi una squadra quando pensiamo durerebbe con tutti i paletti che attualmente ci sono?
    Ben vengano tutti quelli che vogliono darsi da fare in maniera onesta, oggi non ho le giovanili, l'accompagnatore etc., beh! forse con i danari delle multe potrò fare un opuscolo da diffondere nelle scuole e cominciare a far venire i ragazzi al campo e cominciare così un percorso duraturo nel tempo.
    Scusate se forse sono stato retorico ma sono talmente tanti anni che passo i pomeriggi che ho visto dei "scarsoni" di 14 anni diventare poi discreti giocatori, buoni dirigenti, sponsor e quant'altro.
    un saluto

    RispondiElimina