Di certo il rugby marchigiano ricorderà a lungo questo sabato 6 dicembre 2008. Oggi è nato il primo Comitato rugby Marche. Presidente è stato eletto Maurizio Longhi, unico candidato scelto all'unanimità da tutte le società della regione. Dopo aver guidato per anni la delegazione regionale, d'ora in avanti avrà l'onere e l'onore di presiedere il comitato. Al suo fianco eletti 7 consiglieri: Luca Faccenda e Sergio Scaloni di Jesi, Stefano Petrella di Recanati, Giorgio Badioli e Gabriele del Monte di Pesaro, Massimiliano Petrelli di Fermo e Ferdinando Annibale Gozzi di Ascoli Piceno (nominati nell'ordine di voti ottenuti).
A spiegare quali saranno i compiti del comitato il nuovo presidente, Maurizio Longhi: “I compiti saranno analoghi a quelli della delegazione, ma con una maggiore partecipazione del consiglio nelle scelte. Il fatto di avere finalmente un comitato regionale è il riconoscimento del grande lavoro che hanno svolto tutte le società in questi anni. Tuttavia si tratta di un punto di partenza da cui dobbiamo muoverci per conquistare nuovi spazi e ottenere maggiore considerazione da parte delle istituzioni in quanto realtà portatrice di una particolare cultura sportiva”.
Quali gli obbiettivi per questi quattro anni, durata di vita del comitato appena eletto? “Dovremo crescere su tutti i fronti. Lavoreremo per aumentare il numero delle società e il numero dei tesserati, cercando di migliorare il nostro rugby non solo in quantità, ma anche in qualità. Questo sarà possibile dando vita a doppi livelli meritocratici per le società e/o le squadre, investire ancora e di più nella formazione dei tecnici e degli educatori, lavorare senza sosta per il reclutamento di nuovi arbitri e qualificare ancora meglio quelli in servizio, accrescere il livello di managerialità e competenza dei dirigenti di società, valorizzare l’immagine di cui la nostra disciplina gode e rendere sempre più riconoscibili i nostri principi, i nostri valori, i nostri modelli educativi, il nostro stile. Vogliamo vedere tanti nuovi bambini, nuovi genitori, nuovi campi di gioco, nuove strutture di accoglienza, nuovi sponsor e amici sui nostri impianti. Obbiettivi di questo genere hanno bisogno di una squadra unita e coesa al vertice della struttura regionale. Occorrerà una forte condivisione degli stessi obiettivi che, almeno in apparenza, non sono riconducibili agli interessi specifici delle singole società. Per fare tutto ciò dovremo lavorare per lo sviluppo di un disegno ampio, nella certezza che l’interesse del movimento regionale porterà inevitabilmente allo sviluppo ed alla crescita delle varie realtà locali”.
A breve termine che cosa cambierà? “Ci sarà molto lavoro per me come presidente. Fino a ieri era sufficiente che io avessi le idee chiare su che cosa fare. Da oggi dovrò essere bravo a spiegare e a far capire ai miei consiglieri il funzionamento del comitato, ascoltare e comprendere le loro proposte e tirare le fila senza rallentarne il funzionamento e la crescita. Una delle prime scelte e proposte che farò al comitato sarà quello di nominare come responsabile marketing e sviluppo eventi relativi alla federazione in ambito regionale, l'ascolano Giancarlo Oresti. Ho piacere di metterlo alla prova e si tratterebbe di un riconoscimento e gratificazione anche e soprattutto alla società di Ascoli Piceno per quello che sta facendo a livello locale soprattutto nei progetti scolastici”.
Le Marche un giorno potranno allora raggiungere il Veneto in fatto di rugby?
“Fatte le debite proporzioni, perché no”.
Da quello che mi è stato riferito oggi si è rotto più di un rapporto di stima e fiducia. Ora che i voltagabbana e i seminatori di zizzania hanno terminato il loro sporco lavoro, le parole date sono state ritirate e le poltrone sono state assegnate aspettiamo di vedere chi rientra dalla finestra, e cerchiamo di capire, sempre che ci sia qualcosa da sapere o da scoprire, come mai la Samb 1973, quella che ha il coefficente più alto come recita il Diotallevi, sia rimasta al palo e perché società come Stamura, San Lorenzo o Macerata, che in regione non sono proprio le ultime arrivate, hanno deciso di non candidare nessuno lasciando così a due città, guardacaso fra le più beneficiate in senso lato e una delle quali esprime anche il Presidente, la maggioranza del consiglio del Comitato. Da parte mia spero che il ns. escluso, per il quale si parlava di ripescaggio (consulente? Procacciatore?) già ieri, metta il suo amor proprio e il senso di appartenenza davanti a tutto e non si presti agli atti conclusivi di questa farsa.
RispondiEliminaComunque tranquilli tutti, non farò il Don Chisciotte della situazione, andrò avanti come ho fatto finora, ossia fingendo che non esistiate, avendo tuttavia l'accortezza di parlare d'ora in poi solo con chi mi arricchisce, chiaranmente non materialmente, e farà crescere me e il rugby. Felice esperienza a tutti voi. Picenold.
P.S. Per favore ignorate questa mia e me , oppure criticatemi nei modi che vorrete, vi esorto comunque a non farmi domande perché non vi risponderò, la mia esperienza nel forum termina oggi.
Per dovere di informazione, Picenold, devo dirti che il candidato della Samb si è rotto la scapola domenica scorsa, quindi non era sicuramente presente in sede di elezione (e non so se avesse ritirato la candidatura, nè se sia eleggibile un assente).
RispondiEliminasic et simpliciter.
9 candidati per 7 eleggibili. Presenti tutte le squadre della regione ad esclusione di Macerata ed un'altra società che non ricordo. Mi rammarica questo sfogo di Old, in quanto vede il marcio ovunque. Occorre capire anche che le società storiche e meglio organizzate dal punto divista societario, struttura e risultati è giusto che abbiano dei rappresentanti in seno al consiglio. A puro titolo di cronaca i due rappresentanti delle 2 società di Pesaro non hanno nemmeno potuto votare in quanto per statuto non potevano votare i candidati, ma altre due società sono state delegate. Probabilmente i rapporti di amicizia e correttezza che le società elette hanno tenuto negli anni con altre società storiche marchigiane hanno fatto si che questi dovessero essere i risultati. Per quanto riguarda S.Benedetto il suo rappresentante ha votato ma probabilmente non ha avuto voti dalle altre società, nonostante avesse un coeficiente di voti molto alto. Comunque, posso capire la delusione, ma sicuramente una maggiore collaborazione fra tutti potrà fare solo del bene a questo neonato Comitato. Fra quattro anni ci saranno delle nuove elezioni e speriamo che la prossima volta ci possano essere nuovi nomi e volti con nuove idee e speriamo che tutto questo veleno si sia esaurito.
RispondiEliminaNon ti sei firmato ma da come scrivi mi sembri essere Dandan.
RispondiEliminaChiunque tu sia vorrei ti rendessi conto che mi hai messo in bocca parole che non ho mai detto e concetti che non fanno parte del mio pensiero e solo per questo mi vedo costretto a tornare sull'argomento nonostante il mio proposito di non partecipare più al balletto.
Parli di un mio sfogo, di marcio e di veleni, ma forse ti è sfuggito che tutto nasce da un mio commento che conteneva la frase "se c'è qualcosa di cui non c'è bisogno sono i portatori di acqua" inserita a completamento del mio augurio che il nascituro consiglio regionale potesse essere espressione di tutta la regione, intendendo, questo forse non l'ho spiegato bene, che a mio giudizio una maggioranza doveva uscire dalla maggioranza delle realtà rappresentate e non, come si è poi verificato, da poche società. Il buon Diotallevi, buon è per educazione dato che personalmente non lo conosco, mi voleve far intendere che quello che dicevo a proposito della vosra società ( società di vostro riferimento suona meglio?) era sbagliato e allora ho dovuto spiegarmi meglio. Resta il fatto, al di la delle mie parole, che era una risposta, un chiarimento e non una rivendicazione o una denuncia.
Per quanto invece attiene alla mia società, tengo a ribadire che non aveva nessuna intenzione di essere protagonista in questa elezione, avevamo un nome spendibile, Gozzi, benvisto da tutti coloro che lo hanno conosciuto, e candidato, e nulla più. Il secondo nome, o meglio, la professionalità e la competenza del secondo nome, invece era interesse specifico di Longhi che, pare, ne avesse persino garantito l'elezione.
Poi, dato che siamo tutti maggiorenni e vaccinati, che sappiamo tutto o quasi dei Carbonari in azione Venerdì e Sabato, se vuoi dire che tutto è stato trasparenmte libero di farlo, pensa potrei anche concordare, ma se per aver non condiviso un metodo e per aver criticato alcuni comportamenti il sottoscritto deve passare per uno che vede il marcio dappertutto, beh non ci siamo, non posso permettertelo. Anzi, ma solo per pignoleria, l'unico a parlare di marcio sei stato tu e ..... a proposito, chissà che direbbe Freud di questo.
Senza particolare acrimonia, Picenold.
Caro Old, è vero sono Dandan, ma solo per errore non mi sono firmato, e di questo me ne scuso. Comunque caro Old, sono troppo grande adulto e vaccinato (siamo coetanei) per non saper leggere ciò che vuoi dire tra le righe. Le parole marcio etc, le ho trovate scritte anche su sltri post, o erano cazzate come da te scritte sul Rugby.it? voglio credere a quest'ultima. Per sola precisione ribadisco di essere di origine pesarese, ma di non aver nulla a che fare con le società cittadine, come già scritto collaboro con la F.I.R., e conosco molto bene quello che avviene nei gironi della serie C A.M.U. gir. 1 2 3.
RispondiEliminaSenza rancore, ma solo per dovere di replica, senza pensare a nessun psicologo, filosofo o quant'altro, mi manca la conoscenza....
Un caro saluto che vorrei farti personalmente alla prima occasione.
Dandan
bhè! ma nessuno parla di birra? eddaiiii senza la birra non si può parlare di rugby!
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